martedì 23 settembre 2008

Yuji Nishimura catalogue



Un po' di conoscenza dei libri e cataloghi relativi al mondo del collezionismo robotico non credo faccia male. Partiamo con una piccola recensione del cosiddetto "Nishimura". Questo immancabile catalogo contiene descrizioni dettagliate di parecchi prodotti Popy, e gli esemplari presenti, fotografati da Kotaro Ina, appartengono alla collezione di Yuji Nishimura. Ogni giocattolo viene brevemente descritto e accompagnato da un'immagine della scatola e del contenuto della confezione in termini di accessori e cataloghini allegati. Non vi ricordate quanti missili dovrebbe avere il getter poseidon? Non vi ricordate che cataloghino era allegato all'astroboy GA-62? Quest'opera ha la risposta giusta per tutte le vostre domande!
Si inizia con la serie GA Popy, partendo dal venerando GA-01 nelle sue varie incarnazioni, e poi via via fino al GA-99 passando per la serie getter, mazinger, robocon, goldrake, gaiking, i vari (e bellissimi) meisaku, poi danguard, daimos, starzinger e infine daltanious. Si passa poi alla serie GB, dai tre componenti del daltanious deluxe attraverso doraemon, gordian, godsigma, tetsujin 28, i personaggi di muteking, golion, gold lightan, godmars e via via fino al GB-99. Si procede con la serie GC, le edizioni "Eternal heroes" e la serie GD. E ancora, si parla di cataloghi, collezionisti, negozi, per poi passare alla serie Shogun Warriors, in versione standard e mini, i mini Godaikin e quelli standard, i tarocchi made in Taiwan. E si finisce in bellezza con una carrellata di pubblicità di negozi per chi, alla fine di tutte queste meraviglie, non saprà resistere a spendere tutto il proprio conto bancario in chogokin.
E' davvero immancabile, sarà la vostra bibbia mentre puntate su ebay o YJ per confrontare scatole e accessori. Non facilissimo da recuperare, ma se lo trovate non esitate!

martedì 9 settembre 2008

Pegas Nakajima





Ringraziando il sommo amico collezionista che ogni tanto ci illumina con le schede sulle varie versioni e varianti dei nostri amati giocattoli, ecco una panoramica sul Pegas DX prodotto dalla Nakajima. La foto qui sopra è assurda, trasuda un'infinita passione oltre a un nobile rigore collezionistico. Faccio un bieco copia/incolla dal forum di Giocattolivecchi, davvero non potrei modificare cotanta precisione e conoscenza:

1° Versione: basetta rimovibile con clip in plastica rossa per il bloccaggio nei piedi; 3 paia di pugni di cui 2 blu-cromate e un paio rossi; 4 personaggi grigi.

2° Versione: Basetta rimovibile ma senza clip, il bloccaggio avviene per incastro tra i piedi; non ci sono più i pugni rossi ma rimangono 2 paia blu-cromati; 4 personaggi grigi.

3° Versione: la basetta diviene fissa avvitata sotto ai piedi; 2 paia di pugni di cui un paio rossi e uno blu-cromati; 4 personaggi grigi.

4° Versione: come la 3° ma con 2 paia di pugni blu-cromati.

5° Versione (da esportazione): basetta fissa avvitata, 2 paia di pugni completamente blu, 4 personaggi gialli. Sulla scatola appare la scritta argentata "PEGAS". Lo stampo della testa sembra un pò diverso per l`angolo delle corna ma non ho modo di verificare se è una differenza comune a questa versione.

A parer mio, l'evoluzione del pezzo è stata obbligata da difetti di progettazione: la clip è molto delicata e se non si sta attenti dopo poche volte di metti e togli rischia di spezzarsi; l'evoluzione potrebbe essere stata quella di eliminarla e di incastrare la basetta in mezzo ai piedi ma anche questa soluzione presenta difficoltà una volta agganciata a toglierla. Forse stanchi di rimediare, l'hanno resa fissa avvitandola e morta lì.
Per la colorazione ed il numero di pugni potrebbe trattarsi solo di risparmio nella produzione.
Ciò che a me perplime di più è invece il colore diverso dei personaggi per la versione esportata, proprio come per la frusta di Tekkaman i colori cambiano: la frusta gialla del Japan diviene grigia nella versione giunta a noi; i personaggi grigi del Pegas Japan divengono gialli in quello nostrano.


Nello stesso post si parlava anche di Pegas Takemi, magari approfondiamo un'altra volta. Per ora credo possa bastare questa bella descrizione del Nakajima e la bellissima foto da esercito in formazione.




lunedì 8 settembre 2008

Goodbye Innocence



Non che ciò c'entri pienamente con l'argomento robotico... ma le immagini della recente campagna pubblicitaria della SHS (produce abbigliamento per teenager, per chi non avesse capito) mi hanno abbastanza colpito. La rebellione del passaggio all'età adulta, il desiderio di indipendenza, i simboli degli istinti innocenti uccisi a colpi d'arma da fuoco che giacciono come trofei di una battuta di caccia grossa nella savana della transizione ormonale. Il team artistico è tutto italiano: il fotografo è Riccardo Bagnoli, l'illustratore Claudio Luparelli, l'art director della campagna Giovanni Settesoldi. Quel gusto retro anni '70 nei colori e nella composizione merita davvero attenzione nonostante stiamo parlando di vestiti di terza categoria. Poi il teschio di Hello Kitty è geniale, devo farmene fare uno da mettere in salotto davanti al caminetto per appoggiarci il bicchiere di brandy nelle fredde sere d'inverno.


Aracnofollia




In Australia ho visto dei ragni grossi. Uno ha anche avuto la brillante idea di venire a casa con me una sera attaccato all'Eastpack e di pungermi (mordermi? avvelenarmi?) all'altezza della spalla sinistra. Sembrava che avessi indosso il costume di carnevale di He-Man delle elementari...
Questa amorevole creatura è alta 18 metri. Centimetro più, centimetro meno. Ed è costato la bellezza di 1,8 milioni di sterline. 1 milione di sterline al metro. Il tutto realizzato dal gruppo di artisti meglio noti come "La Machine" in onore delle celebrazioni di Liverpool Capitale della Cultura 2008. L'animaletto ha girato un po' per le strade della città fino al gran finale della manifestazione di ieri sera. Ora sarà al calduccio nel suo nido.
Tra l'altro a me ricorda molto un tachikoma giallo di GITS... erro?

martedì 2 settembre 2008

I curiosi animali robot di Ann P. Smith





Vorrei arredarci l'intera casa! Si lo so, lo so...la polvere...
Queste curiose quanto affascinanti bestiole meccaniche sono opere dell'artista Ann P. Smith, e sono realizzate con elementi di recupero elettronico unito a materiali più comuni come legno, metallo ecc. Se ben guardate le figure noterete segmenti di cavo elettrico, viti, bulloni, parti di schede e circuiti elettronici. Il risultato è stupefacente, tanto che si sono interessate di lei e delle sue opere diverse riviste tra cui GQ e Wired. Alcune delle sue creature si possono trovare al Decordova Museum store a Lincoln, al risd/works a Providence (www.risdworks.com), e da Cog and Pearl a Brooklyn (www.cogandpearl.com). Altre sono in vendita su Etsy, ma i pezzi di grosse dimensioni non sono propriamente economici.
In ogni caso consiglio un giretto sul suo sito per dare un'occhiata alla galleria dei suoi lavori. Bellissimi!





lunedì 1 settembre 2008

La 'S' di Suturo sulla sua cintura... ehm...





Spulciavo le pagine di ebay qualche giorno fa e... cosa mi ritrovo? Questa pistola di Capitan Suturo, il celebre medico da campo interstellare dei nostri antichi pomeriggi davanti alla TV! Mi pare di sentire i suoni azionati dal grilletto e di vedere le scintille all'interno della parte in plastica rossa trasparente. Spero tanto che sia un bootleg, non posso davvero vedere la mitica cintura di Capitan Futuro con quella S...